Il lavoro sulla protezione e sull’ergonomia fatto da Dainese nello sport è stato notato dalla Prof.ssa Dava Newman (docente di astronautica al MIT di Boston) e dall’Arch. Spaziale Guillermo Trotti con i quali è iniziata una fruttuosa collaborazione per lo studio di una nuova tuta spaziale per conto del NIAC (Nasa Institute for Advanced Concepts)
Il progetto intende rendere le tute che gli astronauti impiegano per le attività extraveicolari più semplici da indossare e meno faticose nell’impiego. Le tute attuali sono infatti concepite per pressurizzare il corpo mediante aria in pressione, il che rende i movimenti difficoltosi e dispendiosi in termini di energie.
La Biosuit intende sostituire alla pressione pneumatica quella meccanica, impiegando il lavoro condotto da Arthur Iberall tra il 1950 e il 1970 e sviluppato dalla Prof. Newman, su quelle che sono state definite “lines of non extension”, ovvero linee sul corpo umano sulle quali è possibile esercitare una pressione senza per questo limitare i movimenti. Così concepita, la Biosuit®permette di rendere meno rigida e ingombrante la tuta per le attività extraveicolari, in quanto ad essa non verrebbe più richiesto di trattenere dentro di sé l’aria in pressione. Un grande miglioramento nell’ergonomia della tuta che renderebbe il lavoro degli astronauti decisamente meno faticoso.