D-Air Lab ha colto la sfida di UNLESS di progettare un capo ad-hoc per le esigenze estreme di esploratori e scienziati, fornendo un equipaggiamento tecnologico che sfrutta le competenze del vestito intelligente e applica soluzioni provenienti dal mondo delle competizioni motociclistiche, dello sci e perfino delle esplorazioni spaziali.
La Tuta Antarctica è progettata perché diventi la prima “casa” degli studiosi in Antartide: è quindi pensata per essere confortevole e funzionale. Per questo motivo la Tuta è composta da due elementi distinti e con funzioni diverse, che si completano tra loro: un layer interno sottilissimo a contatto con il corpo e una cover esterna a contatto con l’ambiente. Ciò rappresenta un notevole miglioramento rispetto all’equipaggiamento attuale, fatto di molti strati che risultano poco funzionali ed eccessivamente ingombranti.
Il layer interno è stato progettato seguendo il funzionamento del corpo stesso, che è in grado di regolare la propria temperatura in base alle condizioni climatiche nelle quali si trova: allo stesso modo il layer interno della Tuta Antarctica, grazie ai diversi materiali di cui sono fatti i filati che lo compongono, riesce a regolare temperatura e ventilazione/traspirazione in base alle condizioni climatiche e alle necessità. Il sottotuta è infatti composto da un filato in seta che gli permette di essere confortevole a contatto con la pelle, da un filato più rigido che ne permette la ventilazione e da un filato in argento che consente la creazione di tracciati conduttivi in grado di generare calore. Grazie a questi filati conduttivi in argento completamente integrati nel tessuto della tuta e situati lungo torace e schiena, la temperatura corporea dell’esploratore è continuamente monitorata: i filati sono infatti alimentati da un Flexible PCB posizionato nella zona lombare, che è in grado sia di ricevere i dati dai sensori posizionati lungo il corpo, che di generare energia per diffondere il calore necessario.
La cover esterna è ottenuta con una stratificazione di sei materiali diversi, ciascuno con proprietà specifiche in grado di consentire il massimo della termicità. Gli strati più vicini al corpo trattengono il calore e permettono di spostare l’umidità all’esterno, mentre gli strati più esterni provvedono a tenere distanti freddo e vento. La cover è stata progettata per ridurre al massimo gli ingombri, così da consentire e facilitare ogni movimento. Sia il layer interno che la cover esterna sono stati progettati in modo da ridurre al minimo cuciture e tagli, con l’obiettivo di rendere il capo leggero, efficiente e affidabile nel tempo.
Inoltre, la Tuta Antarctica dispone di un display flessibile studiato per fornire le informazioni essenziali a chi la utilizza, quali ad esempio battito cardiaco, temperatura corporea, tempo dell’escursione, temperatura esterna e coordinate GPS. Tali informazioni si rivelano estremamente preziose operando in ambienti estremi.
La Tuta Antarctica è stata presentata nell’esibizione ‘Antarctic Resolution’ a cura di Giulia Foscari / UNLESS e ospitata nel Padiglione Centrale dei Giardini della Biennale di Venezia in occasione di “How will we live together?”, tema della Biennale Architettura 2021 curata da Hashim Sarkis.