La sicurezza sul lavoro è un pilastro fondamentale per ogni azienda che opera in settori ad alto rischio, specialmente quando si parla di lavori in quota. In questo contesto, i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) assumono un ruolo cruciale, agendo come scudo tra il lavoratore e potenziali pericoli.
Non basta fornire i DPI: è fondamentale comprendere a fondo l’obbligo di manutenzione dei DPI e le rigorose normative che la regolamentano, in particolare la UNI EN 365, che si concentra sui DPI anticaduta (DPI di 3° categoria).
DPI di sicurezza: più di un semplice ausilio
I DPI di sicurezza non sono semplici ausili ma veri e propri strumenti progettati per salvare vite. Che si tratti di elmetti, guanti, occhiali protettivi o, nel caso dei lavori in quota, di imbracature e sistemi anticaduta, la loro efficacia dipende non solo dalla qualità del prodotto al momento dell’acquisto ma anche da una corretta e periodica manutenzione.
E appunto nei DPI di 3ª categoria, le procedure di controllo e manutenzione diventano estremamente stringenti. Un malfunzionamento di questi dispositivi può avere conseguenze fatali, rendendo la loro integrità e funzionalità una questione di vita o di morte.
L’Obbligo del datore di lavoro: manutenzione dei DPI
La normativa italiana in materia di salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/08) stabilisce che la gestione dei DPI di sicurezza e gli oneri ad essa connessi ricadano interamente sul datore di lavoro. Questo significa che il egli ha l’obbligo di valutare i rischi presenti nell’ambiente di lavoro e identificare i DPI più idonei, fornirli gratuitamente ai lavoratori, assicurare l’addestramento, la formazione nonché vigilare sul loro uso corretto e garantirne la manutenzione, la riparazione e la sostituzione quando necessario, assicurandone l’efficienza e un buon stato di conservazione.
La scadenza dei DPI: un imperativo normativo
La scadenza dei DPI, in particolare quelli destinati alla protezione anticaduta, è ben definita dal produttore. Questa data non è arbitraria, ma basata su test rigorosi che valutano la resistenza e l’affidabilità dei materiali nel tempo. L’esposizione a fattori ambientali come raggi UV, umidità, sbalzi di temperatura, polvere e sostanze chimiche, oltre all’usura, può compromettere irrimediabilmente l’integrità del DPI.
Ignorare la scadenza dell’imbracatura di sicurezza o di qualsiasi altro componente del sistema anticaduta è una violazione delle normative sulla sicurezza e un rischio inaccettabile per il lavoratore. È quindi fondamentale che ogni azienda tenga un registro accurato dei DPI in dotazione, monitorandone le date di acquisto, le date di scadenza e pianificando la revisione dei DPI anticaduta con regolarità.
La norma UNI EN 365 per le ispezioni periodiche
A disciplinare le procedure di manutenzione dei DPI anticaduta è la normaEN 365, recepita in Italia come UNI EN 365. Questa normativa è di vitale importanza perché stabilisce i requisiti minimi per le istruzioni d’uso, la manutenzione, l’esame periodico, la riparazione e la marcatura di tutti i DPI di sicurezza utilizzati per la protezione anticaduta.
Il datore di lavoro è responsabile della corretta applicazione delle disposizioni della norma UNI EN 365, assicurando che i DPI siano idonei all’uso, siano mantenuti in efficienza e che i lavoratori siano adeguatamente formati sul loro utilizzo e sulla loro manutenzione.
In sintesi, la UNI EN 365 impone che:
- Le istruzioni per l’uso e la manutenzione siano fornite dal fabbricante in modo chiaro e comprensibile.
- Controlli periodici siano effettuati da persona competente, con una frequenza non inferiore a 12 mesi, o più spesso in caso di uso intensivo o in ambienti gravosi.
- Le riparazioni siano eseguite solo dal fabbricante o da persone da lui autorizzate, utilizzando esclusivamente ricambi originali.
- La marcatura dei DPI riporti tutte le informazioni necessarie per la loro identificazione e tracciabilità.
L’applicazione della UNI EN 365 è un obbligo legale e un investimento nella sicurezza dei lavoratori e nella reputazione aziendale. Un programma di manutenzione dei DPI ben strutturato garantisce che siano sempre in perfette condizioni di funzionamento, pronti a intervenire in caso di necessità.
WorkAir: un nuovo paradigma di innovazione e sicurezza
In un panorama così complesso e normato come quello della sicurezza sul lavoro in quota, WorkAir si distingue come un airbag indossabile progettato per proteggere i lavoratori.
Classificato come DPI di 2ª categoria, WorkAir, non essendo un sistema anticaduta, opera con un concetto diverso rispetto ai tradizionali DPI dello stesso comparto. Non è un sistema per “arrestare” la caduta nel senso classico (come un’imbracatura o un cordino), ma piuttosto un protettore che interviene riducendo la forza dell’impatto contro le superfici dure che si potrebbero incontrare durante appunto una caduta. Questa differenza sostanziale influisce anche sulle procedure di manutenzione.
Infatti, a differenza dei DPI anticaduta di 3ª categoria, che richiedono controlli periodici obbligatori e revisioni annuali secondo la rigorosa normativa UNI EN 365, WorkAir non è soggetto a manutenzione periodica obbligatoria. Tuttavia, per garantirne sempre la massima efficienza ed estendere la garanzia, ne consigliamo una revisione delle parti soggette ad usura ogni 3 anni.
Questo si traduce in un notevole risparmio di tempo e risorse per le aziende, pur mantenendo un elevatissimo standard di sicurezza.
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