All’interno del contesto aziendale, la sicurezza sul lavoro non rappresenta un mero obbligo normativo, bensì un asset strategico fondamentale. È frequente riscontrare una tendenza a sottovalutare i rischi o a credere di essere immuni dagli infortuni sul lavoro, un fenomeno cognitivo noto come “overconfidence”. Questa percezione distorta, spesso associata a una potenziale “sottoassicurazione”, può indurre a considerare i costi sostenuti per la sicurezza come un onere anziché un investimento fondamentale. Tale dinamica si ripercuote direttamente in un incremento dei rischi e delle conseguenze negative degli infortuni sul lavoro all’interno delle organizzazioni.
Overconfidence: un rischio nascosto per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
L’atteggiamento di overconfidence pervade di sovente l’approccio aziendale alla gestione della sicurezza. Molte realtà, pur ottemperando agli adempimenti normativi, incontrano difficoltà nell’integrare la protezione dei lavoratori come componente essenziale del proprio modello di business. Tuttavia, un investimento più consistente nella sicurezza si traduce in un tangibile beneficio economico. Studi di settore stimano che la “non sicurezza” incida per una media del 3,5% del PIL nazionale, pari a circa 45 miliardi di euro. Rapportato ai singoli incidenti sul lavoro, il costo medio si attesta intorno ai 64.000 euro per infortunio.
Impatti economici degli incidenti sul lavoro
La quantificazione precisa dei costi correlati agli infortuni sul lavoro è spesso complessa, specialmente per quanto riguarda le statistiche italiane. Oltre alle sanzioni dirette, esistono numerosi “costi nascosti”: dalla diminuzione della capacità produttiva al ricorso a lavoro straordinario dei colleghi, dai ritardi nelle commesse al turnover interno o alla necessità di riqualificare il personale. A questi si aggiungono i giorni di assenza e i costi di gestione immediata. Si stima che un infortunio sul lavoro possa comportare per l’azienda un costo pari a circa cinque volte la retribuzione del dipendente. Questo dato sottolinea come la gestione della salute e sicurezza aziendale debba essere considerata una voce strategica nel bilancio, al pari di altre fondamentali.
Le statistiche sugli infortuni sul lavoro e l’importanza della prevenzione
Al 20244, i decessi sul lavoro si mantengono stabili a oltre mille casi, mentre gli incidenti sul lavoro in Italia hanno avuto un lieve incremento del 0,7% attestandosi a 589.571 casi rispetto ai 585.356 del 2023. La percentuale del PIL assorbita dagli infortuni sul lavoro è pari a più del 3%.
Il settore delle costruzioni rimane uno dei più colpiti e nel 2024 ha registrato il più alto numero di vittime. In particolare, circa il 4% degli infortuni e il 10% dei decessi sul lavoro sono causati da cadute dall’alto e lesioni alla colonna vertebrale, evidenziando la crucialità della sicurezza nei lavori in quota.
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1 IVASS, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni
2 INAIL e Progetto CO&SI (Costi & Sicurezza)
3 Agenzia Europea per la Sicurezza (Eu-Osha)
4 INAIL




